E se…
e se i tuoi passi tornassero indietro
lasciando alle spalle il declivio
se le tue labbra sfiorassero ancora quel profumo che…
ti ha spinto al naufragio
se…
le antiche rovine che vestono il mio corpo
fossero seta o
acqua che nel deserto disseta…
da che luogo salperemo ancora?
Giordan
18 commenti:
Hai ragione amico mio, ho un altro blog....ma è un blog di prove non c'è scritto nulla è solo pieno zeppo d'immagini e di animazioni che ogni tanto prendo dal web e conservo.....mi serve per non pubblicare subito cose sbagliate....li le creo e poi, le copio ed incollo!
eheheheh sempre attento osservatore!
Ma...questa bellissima poesia? hai ragione....se? cosa accadrebbe?
Dove finiremmo? e chi saremmo?
Ci rifletto e poi, torno.....questi versi aprono mondi....
Ti abbraccio forte!
Il "se" ci tiene in ostaggio.
A volte mi capita di pensare che se li annullassimo potremmo vivere senz'altro più felici.
Nessuna ipotesi alternativa al nostro essere, al nostro dire e fare del presente e del passato...
Notte caro Giordan!
P.S. Nel mio precedente commento, hai la prova che certamente ne sono tenuta in ostaggio.
La individui?:)
ogni naufrago cerca sempre un porto sicuro a cui aggrapparsi...
^_______________^
BUON LUNEDì
ciao dark, sono in ufficio dalle 7,15 di questa mattina e sono già stanco... però...immaginavo che avessi una strategia per gestire il blog. Bella idea la tua del blog "pilota" per gestire quello ufficiale. Sei piena di risorse.
il se rapprsenta l'incognita, la risposta ad una non domanda...
il se è la chiave perduta della nostra interiorità
ciao darksecretinside, un abbraccio
cia Guernica, come dicevo a dark, nel "se" si nascondono le nostre incertezze. Hai ragione nell'affermare ciò ma, per certi aspetti, il "se" rappresenta lo stimolo alla ricerca di nuovi approdi.
Senza il "se", la vita sarebbe scontata e la felicità, sarebbe una condizione amorfa, non conquistata.
La felicità è dentro di noi, è la ricerca che la scova, è la lotta continua tra razionalità e irrazionalità. Per essere felici, a volte, bisogna rompere gli schemi, uscire dal programmatico mondo in cui viviamo. Dobbiamo liberarci delle zavorre, frutto di un falso benessere...
ciao Guernica un abbraccio
Carissima amica Guernica, siamo tutti ostaggio dei "se". La vita umana è un "se" quotidiano. Noi programmiamo i nostri giorni con una razionalità tale, che crediamo tutto scontato o proseguibile da programma. Non è così, ogni giorno percorriamo parte del sentiero della vita,un tassello di un grande puzzle, che non sempre combacia con gli altri già stesi...
un bacione
ciao pupottina, è proprioo così, il naufragio fa parte della vita. Però per ogni naufragio, c'è un porto o un'isola deserta ad attenderci...
Io preferisco l'isola deserta... che stia diventando asociale??
mah! l'età sta dando i suoi frutti...
buona giornata a te
un abbraccio
Posso dire di essere sempre alla costante ricerca di "altro".
Ne sono felice, non voglio fermarmi mai..la staticità spirituale e fisica non fanno per me.Ne accetto i rischi ovviamente!
Buona giornata Giordan, un bacio.
"le antiche rovine che vestono il mio corpo"...e quanto è difficile portarsele dietro....
un saluto
Ciao Guernica, si intuisce il tuo spirito di ricerca, di studio da quanto pubblichi nel blog, da come ti esprimi, dalle tematiche che tratti e dagli interessi che hai.
Sono sempre più convinto che persone come te sono un grande valore per il paese. La maggior parte degli individui, segue il moto della corrente ma non è una corretta politica per emergere dai problemi anzi, è il vero modo per inguaiarsi con altri. Sono i pochi pensatori, coloro che smuovono con il dibattito e l'azione migliorativa, le lacune della società. Sono le persone come te che danno una svolta reale al progresso civile di un popolo.
un abbraccio grande
ciao
ciao upupa, l'importante è essere giovani dentro piuttosto che giovani però, vecchi dentro...
un abbraccio
Eccomi.....il "se" frulla ribelle....io...nei "se" mi perdo e spesso ne affianco risposte (grazie al cielo) sai che sono sempre in cammino, nella continua ricerca....ed un "se" non passa inosservato ai miei occhi, non può....Anche "se" poi passano gli anni, la ricerca, ha dato e da sempre i suoi frutti...quindi, per me un "se" è una chiave assolutamente fondamentale per il mio percorso...a metà,innato ed incontrollabile tra il misticismo buddista e quello cristiano....
In quel condizionale non si basa la storia....ma le domande di tutta una vita...."il seme che germoglierà nel tempo"...sono certa che l'unica barriera che può abbattere e mettere a tacere quel "se" è la consapevolezza che non poteva andare altrimenti....o "se" altrimenti le cose fossero andate, di certo,i frutti raccolti, sfidando la corrente, sarebbero stati marci e veleno come ogni conseguenza...Fidati! In qualità di perversa e diabolica ostinata,sono la regina dei raccolti avvelenati....ma ormai ho imparato.....
Notte!
PS: sei incredibile! come sempre.....l'unica cosa che mi fa "sgusciare" sono i sentimenti d'amore...quelli si che trovano in fretta il mio tallone di Achille.....per il resto...non ho altro che naufragare tra il buio e la luce, in quanto strega, in quanto angelo...in quanto DARK.....
ti abbraccio!
PS2: lo so sono sempre lunga, ma questo te lo devo dire...sta sera per sbaglio ho beccato su rai tre il film "l'ultimo Samurai" va bè, manco a dirlo.....mi sono incollata come una cozza alla TV, ma non so perchè, mi sei venuto in mente tu.....ma? sarà nel tuo Karma? io credo di si..
Adesso vado davvero!
a presto!
ciao darksecretinside, il "se" è un elemento di terrena necessità umana.
E' difficile collocarlo in ambiti mistici. "Se" la credenza appartiene all'uomo, l'uomo vive senza i "se". In tasca, o in testa, il credente ha la verità assoluta. Il "se" è un limite quando condiziona il pensiero mistico.
Io samurai? dici?
non so ... può essere; mi sento più un rivoluzionario ...
buona serata un abbraccio
Dopo aver riletto tutto.(Anche la risposta sul "Templare".)Ti dico...
Il "se" mistico esiste eccome. La risposta non è mai una sola e non è mai in tasca.Almeno per me...
(occorre apertura e molta conoscenza teologica) Io no ne ho tanta, ma quella che ho l'ho imparata poco sui libri e molto "in strada"...quella della vita...tanto da mettere insieme un pò di pezzi.
Ed anche se c'è un unico epicentro...ti assicuro che le risposte ai "se" è molto più facile trovarle fuori dalla Cristianità....e più lontano possibile dalla chiesa.
Dialogare con la tua mente è sempre molto interessante e mi arricchisce parecchio,per questo torno spesso e volentieri...sono temi che non puoi affrontare con chiunque.
Notte.
ciao Darksecretinside,
hai ragione, sono cose di difficile gestione. Soprattutto, quando i vincoli dogmatici, influenzano l'individuo.
Hai ragione quando affermi: " le risposte ai "se" è molto più facile trovarle fuori dalla Cristianità...e più lontano possibile dalla chiesa".
Nel passato, i miei studi, mi hanno fatto incontrare un libro di Charles Leslie dal titolo: "Uomo e mito nelle società primitive: saggi di antropologia religiosa".
(Ed Sansoni 1965. Non sono certo si riesca ancora a trovarlo...
è stato per me un faro che mi ha spinto a comprendere le dinamiche che regolano la "sicurezza spirituale umana". Charles, attraverso lo studio delle religioni, ha tracciato il percorso della migrazioni delle popolazioni arcaiche e ne ha delineato in parte, l'evoluzione sociale. Le religioni sono state la prima forma di governo, la prima condizione di "controllo sociale". L'uomo necessita di regole, di regole connesse ad un giudizio, ad un timore, ad una punizione. E' un nostro limite evolutivo se ci pensiamo, se l'umanità fosse più saggia, più onesta, non avrebbe bisogno di regole, di leggi, non avrebbe bisogno di temere qualcuno o... la morte. Ma proprio la certezza della fine della vita, la non conoscenza dell'oltre la morte, ha spinto l'umanità a costruire delle strutture che spesso, hanno deviato e devastato la nostra misera specie.
Le religioni animiste, vedi la talense, sono innestate nel tessuto contemporaneo dell'individuo. Le divinità sono la terra, il sole, gli animanli ecc. e come riferimento oltre la vita, hanno gli antenati, i loro saggi, i loro consiglieri.
In questa fase evolutiva del pensiero "religioso" non esiste ancora il "se" ma interagisce tra uomo e non sapere il "fato" cioè il destino.
L'analogia è decisamente significativa in quanto evidenzia, una staticità nelle necessità umane, riguardanti il rapporto intimo tra conscio e inconscio, tra pensiero e azione, tra sapere e non sapere, tra paura e coraggio ed in fine, tra la vita e la morte.
Quindi, il "se" mistico, esiste in quanto l'uomo ne ha bisogno ma, il "se" mistico, determina la misura nel rapporto di forza e di controllo dell'uomo stesso, nei confronti dell'ignoto.
buona giornata dark,un abbraccio
P.S.: carissima compagna di viaggio Darksecretinside, perlare con te è meraviglioso. Si aprono continui scenari, si scoprono nuove angolazioni del pensiero...
è stato una grande fortuna averti incontrata.
buona giornata ancora
un grande abbraccio
"è stato una grande fortuna averti incontrata."
Penso lo stesso di te!
Buona giornata a te!
PS: Risponderei ancora, mannaggia...!!! io ho teorie molto ferme sul tema,che mi spingono a dibattere ancora....
ma stoppo un pò...altrimenti diventa una chatt/delirio, tanto avremo milioni di post da sezionare!
Un abbraccio enorme!
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