venerdì 31 maggio 2013

POESIA DEL “FOLLE”


da leggere a marcia disinnescata

allora l'acqua discende il Sile
sia nel giorno mesto che in quello ostile

lava ignara ai margini le coscienze dei seduti attigui

i giunchi seccano al sole e le canne pendono al fiume

inutile l' attesa
Il  salmo macrostigma, forse,
alla prossima omelia
discende con la piena

che le carte così non scoprano e la sorpresa
muoia
appaga le attese

tutto ciò
a valle delle mese

è come stare fuori anche quando piove
in un qualsiasi arido paese

allora sì che spaccano i confini e qui
tra l'Eustachio  e il martelletto
non solo "
nfini" disturba qualsivoglia orecchio
quando “glioni
suona meglio

bensì è Il forte botto che mette in fuga le serve e
tra le crepe dei torrioni
sorprese
spennano in volo femmine civette con le sirene accese

a caricare la nefasta storia
s’aggiungono sgomenti capi sotto umide pagliette
scariolano tra le bagnanti  idee lacustri sulle bianche tette  
loro
sulle rive assorte
tirano a sorte
a chi tocca tocca!

nel frattanto frastuono
tra i mescitori del rimasto ieri
un certo ordinario scema

il caos battericida
in questo infetto insieme
alla fine
produce solo cose appese con un caotico criterio
secondo il quale parlato
ognuno veste il suo banale
muto

Giordan

lunedì 13 maggio 2013

Il certo dubbio



Noi siamo alla ricerca costante di un senso.
Questo è uno dei motivi per il quale alcuni scrivono poesie ed altri le leggono.

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noi siamo penduli nidi di remizidi al vento che creiamo casa anche nell'incerto  sospeso

 un sospeso forse necessario 
alle variabili dell'incognito
alle altrimenti stanze chiuse oltre la porta e
ai muri appesi
i nostri dubbi nelle foto amate

Giordan


giovedì 9 maggio 2013

Passaggio al nuovo




e se  le parole non bastano 
il silenzio colmerà  il vento


si svuoteranno poi i torchi nei loro cerchi 
si riposeranno le api dallo sciamare e 
le botti soffieranno il sapore del mosto 

questo è il necessario futuro

allora chiuderanno le botteghe e si fermeranno i tutti
saliranno 
le scale di tronchi le edere 

ascolteranno
impiumi nei nidi 
torcicollo assorti nel nuovo

nel canto fermo del mondo uomo
torneranno ai portoni gli illusi
dietro
solo il verde e niente più 

Giordan