sabato 31 marzo 2012

Giorgio Caproni - secondo post -

                                                               Giorgio Caproni


E ritorno sui passi ancora.
Il poeta Giorgio Caproni percorre ancora i sentieri nelle terre di aquasuga… e mi chiedo:
qual è il destino del verso a questo mondo?
Quali approdi compie nell’altro, in colui o coloro che scavano o
collocano?
O meglio ancora:
 smontano o rivestono di significante nuovo o “significante altro” un testo?
Oppure:
quanto può arricchirsi un testo attraverso la comprensione, l’emozione “colta” nei vari spessori dei cuori altrui?

Si potrebbe dire che il testo, una volta sul foglio, non è più di chi lo ha tracciato, ma dell’umanità.
A quel punto, come un vascello che salpa, dipende dal destino del mare …

Sfiderà la collera delle onde, i tuoni del temporale, le saette minacciose che punteranno alla cima dell’albero maestro.
Sfiderà gli umori della ciurma, del timoniere, del capitano e dei suoi ufficiali.
Dovrà sopportare gli insulti, la forza di braccia possenti sulle funi,  la rabbia, gli sputi dei marinai...

Giordan

Da cronistoria

Il mare brucia le maschere,
le incendia il fuoco del sale.
Uomini pieni di maschere
avvampano sul litorale.

Tu sola potrai resistere
nel rogo del Carnevale.
Tu sola che senza maschere
nascondi l'arte d'esistere.

Giorgio Caproni



giovedì 22 marzo 2012

anamnesi di un amore


 

anamnesi di un amore

ho percorso labirinti infiniti
in quel tuo strano modo di amare

ho cercato di capire
dove stava il giusto
l’accapo
la meta

non ho trovato che
arbusti ordinatamente confusi
nella tua lineare terra  

l’uniformità gestiva gli spazi e
perdersi
era il solo destino

le tue rare parole d’amore …

non sono riuscito a catturare
il loro rapido volo


Giordan


venerdì 16 marzo 2012

se...


(se …)
se …
tornasse acqua
ogni cosa
anche dove sangue scorre
a vene aperte
se …
anime lente
potessero andare
senza un necessario arrivo
senza un necessario tempo
se …
arbusti bruciati
potessero dissetarsi
ancora
come i verdi
scrollandosi i neri liquami
le anomale ceneri
se …
essenze
frustate
dalle arroganze
dalle avide esistenze
potessero sciogliere le funi e …
salpare
                                se …
                                   l’uomo
                                  quello che non è  servito mai a questo mondo
                                  potesse andare oltre
                                  quel lapidato muro del pianto
                                  senza lasciare altra traccia
                                 se …
                                       così,
                                                  primavera

giordan