lunedì 29 dicembre 2014

Perché



perché 

ritornano
alla nulla azione quei mostri uguali e
inconsciamente inquadrati o no

sanno di esserlo e godono
si piacciono così contrari
protestanti 
simili se non uguali ai picchiatori

perché?
perché lo sbaglio non è
combattere veramente 
ma colludersi al potere in una vuota opposizione

barricate di tamburi 
di fischietti e stendardi
di gazebo e vino
pane e 
salsicce e canzoni popolari

i figli
diventati vecchi 
hanno marciato e
marcito l'adolescenza e poi 
la vecchiaia nei fasti 

grazie
un grazie sarebbe bastato 
e nessun proletario avrebbe chiesto
perché ?
perché nulla è cambiato?

Giordan







sabato 27 dicembre 2014

se fosse costa

se fosse costa
piegata e convulsa alle onde
sarebbe approdo
ancora del naufrago

sarebbe sponda
su cui poggiare le membra
provate
dalla tormenta e
dal tormento della fuga

guerra

se fosse lama
se arida e nulla
valesse la pietà
allora sarebbe fermo
campo di battaglia

sarebbe acciaio
malese ferita che non “m’argina

alle ossa spiovere
cadenti e roventi spade aguzze
e lì
cede in mestizia l’umana mano tesa sulla rinnovata fame

Giordan

mercoledì 13 agosto 2014

Progresso



tartassa le ossa tra i liquami 
quel meccanico e coatto moto che 
smonta 
il diritto minimo del proletariato 

schianta e 
rimesta e
Impantana 

uniforma anime sindacalizzate 
assopite dai falsi fasti 
simboli
bandiere colluse al sistema 

diventano perciò
indifese e divise

pasto sbordante alle feste dell'unità o 
dai vassoi del clero 
nelle sagre paesane

un giro tondo a colori stinti dove
muto e sfondo 
l'uomo utensile annaspa tra le onde della sua piaga

la sirena brandeggia
l'urlo va in aria 
i portoni aprono e le fauci ingoiano 

In fila 
tra le linee 
i bambini aspettano che si faccia sera

resteranno occlusi
come denti da latte mai sgusciati
sparsi 
tra i versi dell'internazionale o
confusi
tra le litanie della festa 
la domenica 
a messa 

Giordan 

venerdì 11 luglio 2014

Cicogne in Palestina

foto: la vela di Caronte

Cicogne in Palestina

ritardano i passi in questo ambiguo andare
piccoli sandali
verso un rumore
un vociare ostinato e
distante

e le cicale scuotono le ali e
confondono la pelle
tra le ombre dei sicomoro

tumultuoso silenzio
rotto
dalla diaspora delle bombe
su quelle piccole facce
tonde e
gonfie e
serie
troppo serie

le cicogne
spiccano il volo
lento
lasciando alle madri il pianto

il prezzo dell’inganno
la pena
di aride sentenze


giordan

mercoledì 18 giugno 2014

oltre la linea di demarcazione




le dorsali tracciano la linea adesso
oltre
il sole s’addormenta nel suo tramonto
un tramonto che
l’età
perlustra nei remoti cantoni
per cercar nei resti
la forza o
i suoi brandelli

quando vedi le lame spaccare i sogni e
dentro le tue vene
scorre
sangue fresco
non temi le variabili

poi un giorno
capisci che la vetta è il tuo fermo e
una isolata
remota utopia
il suo dorso opposto
allora è in quel momento che scavi tra le ombre
che cerchi tra le ultime consunte cose
il lume della esaltazione

Giordan



domenica 25 maggio 2014

Altopiano

e  
vanno ancora lungo la solca
tra i ciuffi del mugo
gli aghi degli abeti 
mesti
annaspano
come annaspano
goffe thaumetopoea pityocampa

in fondo
la via è quella e
bassi con le teste tra le dita aperte
stando ognuno in fila con la croce
s’urtano
ricordando carrozze di treno
nell’ultimo fiato
del freno

la riga dell’aria gira e
scrolla
nevischio su cengie a strapiombo
tuffando
contro verdi cornici
le ultime lacrime d’inverno

è qui
dove il ieri sarà ancora
domani

giordan