giovedì 24 dicembre 2009

AUGURI DI BUONE FESTE












non sono questi che seguiranno dei versi, non sono costruzioni morali
sono segnali dal sapore amaro
sono gocce di vita sulle tragedie umane
solamente pensieri
per dare un senso
a questi giorni
giorni alterati, falsi e meschini che lasciano all'angolo e calpestano
resti umani e zolle vitali
di terra.


e
se pensiamo a
bambini
che muoiono per la crudeltà dei grandi
sotto le bombe
tra macerie
di imposta inciviltà

e
se pensiamo a
vite
che consumano le ossa
nelle favelas
trascinando fame
tra rigoli di liquame

e
se pensiamo a
chi lavora nel vuoto
per convertire morte
in merce popolare
lasciando piano il respiro
passando
in fretta su questo mondo

e
se pensiamo a
ruminanti
frettolosi
egoisti e distratti
che giocano con i crotali tra i muri
se pensiamo al loro viaggio
a quel prematuro andare
più lento ma
subdolo e letale...

e
se pensiamo a
tutti quei luoghi
dove la sorte ha tirato i dadi col dispari
dove l'anime sono in gioco
tra le furie del vento
le crepe della terra

di fuori
al freddo senza riparo

e
se pensiamo a
coloro
che hanno spezzato un pane
alzato un peso
dato un berretto o
una coperta o
semplicemente
la mano
alla fatica tra i resti

può essere che iniziamo a comprendere il mondo

che accendiamo quindi i fuochi e
fondiamo le guan dao

che impariamo a guardare i fiori
senza coglierli.

Giordan

AUGURI DI BUONE FESTE A TUTTI I COMPAGNI DI VIAGGIO DELLA PAROLA

domenica 13 dicembre 2009

stanze nere

ci sono giorni in cui accadono memorie
e questi giorni
vengono calpestati ancora

ci sono giorni in cui
accadono azioni
sono lacrime
della disperazione

stanze nere

gira l'angolo funesto
un carico di rabbia che
muove il suo dolore e scaglia la fame contro i boia

poi arriva domani
postumo ad una notte di corvi

hanno volato su cadaveri
sull'imposta miseria
sulla marginalità
del classismo differenziale

nel giorno che si fa grosso
cadono lapidi di neve e
coprono
bandiere
feriti
nascondono di loro
il sangue

si può tornare a passeggiare adesso
tra le luci
i fasti o
i fasci
di un volgare natale

Giordan

(tratto da: le derive)

giovedì 10 dicembre 2009

superamento


mercato

acrilico e tempera su cartoncino
tecnica mista 70 x 50

Autore: Arianna












superamento

contiguo all'azione
il pensiero adesso muove

estasi
di pregresso godere
esser stato
porta fronte
frontale di roccia
sperone
arco
ponte
abisso di anguane
coscienza
nobile presenza acerba
giovane e
sfrontata

nel vuoto dorma
la donna
annichilìta
l'inutile vergogna

lo spirito non cammina sul letto del giorno
sarebbe
irrispettoso
al suolo
ogni petalo del ieri esser rosa

sempre
cosciente
di un nulla irriverente

dormo morto per i morti e
vivo per gli alpestri

tra i secchi bulbi del glicine fiorito
aspetto
paziente
che l'uomo cresca e liberi
il ragionare suo
dal limite vorace
dell'organizzazione

Giordan




domenica 6 dicembre 2009

atrofia borghese

atrofia borghese

soverchia ora
ciò che l'attesa stava al rimesto
al quieto trascorrere
ad un singolare
ingiustificato
godere dell'inverno
per i suoi colori
per l'umido
di fuori

pioggia o neve
candida sulle distese?

si tornerà
a pregare per il raccolto
per la fertile donanza
per il giungere
lesto dell'atto
la buona semina
per l'abbondanza

ancora sarà l'aggrappo
mano sanguinante sul bordo della rupe
la stigmate del debito

poi
giungerà pietosa
la vomitata carità
di chi come sempre
gode e godrà
dell'abbondanza

Giordan


giovedì 3 dicembre 2009

mondo sordo e varano


mondo sordo e varano

erratico tornerò sui luoghi
di quel mondo sordo e varano

nascosto tra gli arbusti e i fiori di taràsacco
un ideale muovo
l'acerbo respiro

calerò i sipari andati e
con mano armata di falce
taglierò di essi
le funi

confonderanno le tracce e nel salir sentieri
intonerò quei versi che
danno il la
alle beccacce

il parlante insieme
giace pronto
le discolpe inondano viscide
ma ormai si tacciono
o si mettono in tasca di chiunque
perchè di chiunque sono


Giordan

martedì 1 dicembre 2009

non rimane che il ritorno














non ri-mane che il ri-torno

hanno versato poco
il poco che avevano

la saggezza
la pazienza
l'inutile arroganza
troppa
appesa
ad un amore tricolore vuoto che
li fermò
su di uno spigolo della croce

giocattoli rotti
carrube
ossa di maiale bolliti e
sperare
anche domani
che la fame smorzi sui torsi
sempre
e non ci prenda gusto
a tormentare

Giordan

mercoledì 25 novembre 2009

semplicemente...tornare

scusandomi con tutti coloro che seguono il blog, cerco di recuperare quanto perduto in questo transitare mio per impervie rovine

a volte la lontananza è riflessione a volte...
necessario distacco

semplicemente tornare

serata inoltrata
autunno
foglie caduche al suolo
date
alla giacenza

rami spogli e
neri
resi
arresi a una riverente bruma che
non lascia
senza velo

passo lento
a-nervoso come
sillabare un moto
in questo scorrere pensieri
allo scuro
col ritmo cardiaco
equilibrati

solo un rumore disturba il mistero così
tolgo la giubba e spengo
il suo rasentare

inebriante profumo mi cogli
i sensi
tesi
a scorgere scoscesi pendii
varianti di un percorso che
l'occhio in-cattura

allora libero i piedi
dagli scarponi e
scalzo
aderisco ad ogni piega della donna che
affascinante
scopro calda

trepidanti ginocchia reggono il passo prima
incerto
ora
sicuro
come a casa
perchè
sono tornato
a casa

ancora un fruscio lascia interdetto l'avvolgermi
in quercia
betulla
olmo
sanguinello

sciolgo quindi le gambe
dalle cacciatora

nudo
adesso
da un superfluo umano vestire
ogni lembo della pelle sfida
il fuori

compie il giungere la notte
ogni cosa
ingoia

rallenta il pulsare
in un ancestrale tam tam
cadenza
profonda
sufficiente distacco
per un giusto respiro al consumo
necessario

tratto da: "terre fertili"

Giordan

sabato 14 novembre 2009

AZIONI DI GUERRA CONTRO LA PACE

GRAVE EPISODIO A VICENZA
ARRESTATO TURI VACCARO, NOTO PACIFISTA, PER UN'AZIONE CHE MERITAVA BEN ALTRO.

NOTIZIE SUL BLOG wwwelciodo.blogspot.com

GIORDAN

mercoledì 11 novembre 2009

destino

parole

passano

sopra foglie che

s’ombrano


non scuotono

al proggredir del vento

non ascoltano il canto


stanno lì

aspettano

l’inverno


destino


poesia del 18-12-07


Giordan

sabato 7 novembre 2009

tratti di parole: Vi presento Silvia Zoico


qualcuno ha gettato il guanto di sfida
un quanto di grida rapprese di lacrime
infanti di lana papavero rosso


e ne facciano i cani lo rodano un osso
dei miei e si sfasci in urina l'acredine
si accrediti il tutto al mio conto si rida


poesia di Silvia Zoico tratta dal libro: Testa e croce


Nel leggere le poesie di Silvia, si percepisce il brivido della sofferenza, della paura, dello spaesamento.

Attraverso la parola, è riuscita a "gettare" fuori il male vincendo su di esso


grazie Silvia, grazie perchè ti ho incontrata e mi hai concesso di comprendere , che la vita E' un valore assoluto che si deve assaggiare anche quando è amara.


un abbraccio

nel blog "EL CIODO" c'è la presentazione del testo come libro della settimana

Giordan

martedì 3 novembre 2009

umano inverno















umano inverno

e desideravi

affannata dalla corsa

che la rugiada dipanasse

sulle curve labbra

le zolle stavano rivolte e

rivolte staranno domani

anche senza la nostra impronta

sopra

con l’alberello timberland

lo scrocchio della carta avvolge le parole che

solcano e

scollano comunque

l’inevitabile consenso di un là stare

ignorante

seduto

convulso mondo tonto

dai

metti nella credenza i biscotti

allora

hai aperto le finestre

hai lasciato passare l’aria

come faceva mia madre

la festa

staranno ancora al fiume i germogli?

sui bordi girati piano col collo sul sole?

aggrottando le verdi pedunche al forte riverbero? aspettando?

cosa muove adesso sul davanzale

se non un calabrone avvizzito

nel suo ronzante e

farneticante basso finale respiro?

chiudi la finestra e vieni

siedi qui al mio fianco

aspetta con me

il giorno del giudizio

umano e sempre inverno


Giordan


lunedì 2 novembre 2009

ascolterò



















ascolterò

nel mio stare supino

il frullo degli uccelli

il gorgoglio dell’acqua

il sommesso canto del vento


ascolterò

dal grembo di questa terra

le mille voci di mia madre

il passo continuo

lento

di mio padre


allora

tornerò me stesso

ancora sarò fibra

tralcio di vite

seme

d’ altri semi



Giordan



lunedì 19 ottobre 2009

RITORNARE SUL LUOGO

Quando una parte del destino si compie, mutano le forme ma non l'essenza costituente.

I nostri passi sono stati e sono, un susseguirsi di presenze antiche e nuove.

Esse muovono per giungere ad un traguardo ove
riposano un pò e poi,
ripartono.




















ti hanno colto
senza scrollar le foglie
sdraiata
su un letto d'erba

nel cuore del bosco
la tua camera ardente

quel bosco che sa attendere
tra le anse più ombrate
fra le orchidee più belle
il tuo ritorno


///
















gli storni vanno al dormitorio
i tondi occhi del gufo s'aprono

l'amaro scioglie tra arbusti intrisi di sudore
tra ortiche e more

corro
scalzo nella boscaglia
dissetandomi del mondo
disertando dall'iniquo

fuggitivo

















sguardi morti
tra i morti
osservano beoti

cercano il nesso
tra chi risiede e il forestiero

ma tu non ci sei
stai nella selva
tra i cespugli
non dove i comuni ti vorrebbero
dov'io passo
per andare oltre

necropoli

domenica 4 ottobre 2009

novità in arrivo

a tutti i lettori di aquasuga:

è in definizione un progetto di "laboratorio errante".

Un "non luogo", dove non è prioritario per l'appunto dove ma, come!!


Se tra di voi c'è qualcuno che vuole confrontarsi nei seguenti ambiti: fotografia, pittura, poesia, può lasciare un commento a questo post, descrivendo le proprie "seti artistiche".

il laboratorio errante attraverso incontri, video conferenze, letture collettive, mostre fortografiche o di pittura, percorrerà il dorso dell'Italia coinvolgendo tutti coloro che decideranno di farne parte.
La distanza sarà un problema relativo e l'arte, potrà migrare superando anche i confini nazionali.

Non è un progetto apocalittico ma semplicemente, un progetto che sfrutta le tecnologie del presente senza diventarne schiavo.

Sarò molto più preciso nei prossimi giorni nel frattempo, attendo Vostre opinioni ed eventaule interesse per aderire al progetto


Giordan



giovedì 1 ottobre 2009

terre dell'aramaico
























terr
e dell'aramaico

il respiro passa lento e

muove

tra un futuro distacco

il mondo e

la rugiada


stare sopra

quell’asse in bilico

è l’unica aspettativa


una coscienza spenta

da un coraggio spudorato che

è salpato

sulla prima nave del riscatto

del destino


resta ora

la mia mutilazione

al centro d’ogni cosa

quell’antro maledetto dove

fino alla morte dovrò rifugiare


Giordan


sabato 19 settembre 2009

LE CRONACHE DI NEMESIS



AVVISO AI NAVIGANTI:
NEL BLOG "EL CIODO", HA INIZIO UN PROGETTO PARTICOLARE INTITOLATO:

" LE CRONACHE DI NEMESIS"
BUON VIAGGIO


GIORDAN

domenica 13 settembre 2009

umanità

ulivo secolare
parco di Villa Adriana
Tivoli (Roma)



















umanità

il subire scorre
nelle vene dei miserabili

dall'alto
iniettano il gene della morte
ai migratori

eccoli ora
esuli e infecondi trascinano l'assenza
tra le trame di un quadro luminoso
banale

gli sterili adattati al sistema
pagano
il plagio del pensiero che
corre sul perimetro
di fuori
senza rete alcuna ma fuori
per cadere nel vuoto e lasciar svanir nell'eco
le grida all'infinito
universo


(tratto da: orizzonte terraqueo pubblicato nell'aprile 2008)


Giordan

mercoledì 9 settembre 2009

era un flauto che spezzava il vento?



credo giusto riproporre una poesia da me scritta tempo fa.


Ora, è più attuale che mai.


"Chi scrive poesia ha un occhio al futuro e uno al passato "


(mia affermazione rilasciata in una conferenza sulla poesia)


era un flauto

che spezzava il vento?

o il pianto di un bimbo

che confondeva la risacca?


il solo libeccio

tra cocci di madreperla

basta

per lasciare un ricordo vago

domani

niente tracce

si tornerà alle solite cose

con un cuore in meno


era andato per mare

a caccia

di un nuovo pulsare

Giordan

martedì 8 settembre 2009

qui


qui

qui

il cielo sposa la terra e

schiaccia

contro il suo dorso

un blu andare oltre

oltre l’inconscio

oltre lo spazio della veglia che

traccia stagioni

scandisce respiri



Giordan

domenica 30 agosto 2009

tu ed io a Kapuvar




















tu ed io a Kapuvar



come desidero ancora i tuoi passi alle mie spalle

le tue mani

fuggite nella creta

e poi

tra le pieghe di un vaso o

tra le rughe

della mia vita


Giordan