26 novembre 2002
ricordo il tuo sguardo
riflesso nel mio
parlavi di un vetusto cortile sterrato
di un cuore pulsante di bimbi
di piccole biglie di vetro
un corpo pietroso dagli storti infissi
donava l’incontro tra donne canute e giovani madri
guardavano oltre
passando al di là dei muri
pagine ammuffite di romanzi prestati
erano navi per salpare dal niente
il vetro delle piccole sfere
tagliava la luce
raggiava chimere
in quello sguardo senza tempo
misuravi la forza
proiettarsi nell’ellittico intreccio
Giordan
4 commenti:
Ecco, questi versi sono diretti e soddisfano il mio lato razionale ma anche quello dei sogni, l'aspetto irrazionale. In tutti noi dimorano icordi più o meno vivie i tuoi versi li riportano in luce.La foto è di una dolcezza....incredibile.
questo scritto nasce davanti a dei bicchieri di vino rosso... proprio in quella locanda che vedi nell'immagine, ho passato delle ore con amici a parlare della nostra infanzia. Io sono nato alla periferia della città dove, una campagna alternata a boschetti, si stendeva a perdita d'occhio. Era un luogo magico, fantastico ora c'è un grosso quartiere e una zona industriale. Io me ne sono andato e ora vivo tra i boschi... sono tornato alle mie origini.
Ciao serenella.
Ciao Giordan!
Mi piace molto
"guardavano oltre
passando al di là dei muri
pagine ammuffite di romanzi prestati
erano navi per salpare dal niente",
anche per il fatto di aver sempre visto ciascun libro come una nave, come un viaggio.
Buona domenica!
ormai comincio ad avere un passato arcaico...
Grazie Guernica buona domenica a te
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