CONSISTERE
disincanto
innanzi al glauco destarsi del dì
scuote l’arringa nomade
assorta nel migrare
dal petto alla mente
casta traluce messaggio probo
fuori
eclissa in diaspora
dentro
iridi virenti
specchiano
in letto di unguentario
trapassa peranco le viscere
nell’iterare
dei mendaci atteggi.
CONSISTERE (essere ciò che si è)
Disincantarsi, svegliarsi davanti al nascere del giorno carico di un cielo azzurro verde.
Il fresco, il fragore, riattiva pensieri turbolenti di un amore che vaga dal cuore al pensiero, in continuazione donando emozioni prima e paure poi, quando i messaggi raggiungono il centro razionale.
Dal petto alla mente,
puro, luminoso, si sposta un messaggio onesto, valoroso.
Fuori, agli occhi di tutti, il sentimento si eclissa scappando lontano.
Dentro, le lacrime degli innamorati, si depongono nell’unguentario;
queste, riflettono i verdi occhi di lei.
Trapassa “peranco”,(rafforzativo di ancora)
Le viscere “nell’iterare”( nel ripetere)
Dei “mendaci atteggi”( menzogneri, falsi comportamenti innanzi agli altri).
Ogni volta gli amanti devono nascondere il sentimento al mondo, soffrono per loro ma, anche per le persone vicine, elementi portanti delle loro stesse vite.
Vogliono risparmiare sofferenze immani e orrendi smarrimenti.
Una sorta di reiterazione violenta,
di passioni, forti attrazioni e addii.
Ciò insegue ormai da tempo le essenze,
come setter gordon incalzano le volpi.
Giordano Montanaro
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