lunedì 6 aprile 2009

il viaggio di Philippe


































non rimanere qui ad aspettare

allunga le mani e

cammina

ci sono paesi

con genti diverse

occhi gentili che rasentano il suolo


mille olocausti hanno reciso le vene

mille frontiere hanno diviso le mani

mille paure

hanno lasciato alla fame

ingoiare bambini


non rimanere qui ad aspettare

vai per le strade

porta il tuo peso e

raggiungi la meta


Santiago de Compostela

attende la tua bottiglia per l’oceano


Giordano Montanaro


dedicata al grande Philippe, che per la pace nel mondo ha attraversato a piedi il Medio Oriente e l'Europa. La meta era Santiago de Compostela in Spagna. Giunto sulla costa, liberò una bottiglia nel mare con un messaggio di pace al suo interno.



4 commenti:

DARK - LUNA ha detto...

QUESTO POST METTE IN LUCE L'ESSENZA DEL TUO ANIMO E QUANTO GRANDE SIA IL TUO CUORE.....
IN CHI SI AMMIRA, CI SI RITROVA E RISPECCHIA....

Anonimo ha detto...

Giorni fa parlavamo di equilibrio della psiche. Oggi vacilla proprio. Mi torna sempre in mente il funambolo.Una figura ricorrente in questi giorni.
Quando vacilla la terra sotto i piedi, mi sono resa conto, vacillano molte certezze.La "certezza" della Vita che in un certo senso abbiamo,le vite dei nostri cari, le nostre case, i nostri beni...
Hai una lettura da consigliarmi per allontanare un po' di amarezza?

giordan ha detto...

darksecretinside,
mi hai commosso... ti ringrazio per quanto hai espresso. Sono felice di trasmettere qualcosa di buono.
ti abbraccio

giordan ha detto...

ciao Guernica, capisco il tuo stato d'animo. Stiamo transitando in un periodo storico carico di negatività. In questi momenti, quando vengono meno le nostre sicurezze, ci sentiamo spaesati, indifesi. Ogni giorno ci troviamo a combattere. Abbiamo creato delle civiltà, che a volte, chiamarle civiltà non sarebbe opportuno. Viviamo una guerra continua fondata sulla nostra capacità di produrre, sulla nostra abilità di competizione dove per vincere, dobbiamo schiacciare un'altro. E' questo sistema che mi è diventato stretto. Adesso poi, anche la sicurezza del lavoro sta venendo meno e siamo tutti vittime impotenti, difronte ad una condizione complessa che non sappiamo ben gestire. A nostro favore c'è però la sensibilità, la capacità di amare e credo siano grandi risorse alle quali dobbiamo credere. Le mie letture abituali sono un pò strane (poesia a parte della quale ho una nutrita biblioteca) ma, a volte, sconfino su qualche romanzo. così d'un lampo mi viene in mente "il vecchio che leggeva romanzi d'amore" di Luis Sepùlveda oppure un romanzo più leggero ma bello e distensivo "elefanti in giardino" di Kuki Gallman (che io apprezzo molto)o "nel legno e nella pietra" di Mauro Corona che narra storie di boschi e di genti di montagna...
le mie letture? Ecco alcuni esempi di materiale comunque abbastanza commerciale:
"Armi acciaio e malattie" di Jared Diamond, "L'uomo dei ghiacci" di Spindler Konrad " "le ossa della discordia" di Lewin Roger "la scimmia nuda" di Morris Desmond. Materiale poco commerciale: "saggi di antropologia religiosa" studio della migrazione dei popoli africani, attraverso la ricerca delle tracce relative alla religione talense (non ricordo adesso l'autore) "a cosa pensano i calamari?" di Prochiantz Alain "l'evoluzione della specie" di Charles Darwin... poi altre cose di sociologia come "la società dello spettacolo che ti dicevo, o il capitale di Karl Marx che molti ne parlano ma pochi lo hanno letto... mi piace molto anche Pessoa con il libro
"l'inquietudine" o Robert Musil nel: "l'uomo senza qualità"
e poi, il Grande Mario Rigoni Stern, di lui è bello tutto. Io lo conoscevo molto bene di persona era un vecchio saggio.

Ciao Guernica un forte abbraccio
P.S.: se stiamo uniti vinceremo le sfide dell'aridità, solo con la forza delle parole...