lunedì 6 aprile 2009

la diabolica farsa della compassione















cronisti commossi danno notizie a voce tremula, spaziando in tutte quelle forme offerte dal teatro drammatico. Montaggi degni di un film dell’orrore, si sprecano nei vari TG per trasformare ciò che in natura è già tragedia, in apocalisse, sopraluoghi di nobili esponenti politici (non faccio nomi), coprono l’impellente ricerca di voti alle prossime europee, interventi di solidarietà verbale dalle massime istituzioni che sono di rito, giungono dal colle o dal vaticano quest’ultimo, data la lenta ma progressiva evoluzione della specie, perde pecore ogni giorno, con la stessa velocità in cui la borsa, brucia i soldi dei risparmiatori.

Un castello mediatico poggiato pesantemente sulle spalle delle vittime, divenute capro espiatorio per coloro che bramano potere. Attraverso una pubblicità occulta figlia della più imponente macchina “la società dello spettacolo”, si costruiscono le civiltà mute del futuro. A chi serve il voto per le prossime europee, a chi serve un maggior numero di anime da convertire a chi serve l’audience. Fanno a gara per contendersi il primo premio.

E le persone? Bambini, madri, padri disperati, vecchi senza più forze o malati sparsi nei marciapiedi? Carne da macello per eroiche imprese d’altri, che la sera dormono al caldo tra due guanciali.

Quanto esprimo, in queste poche righe, per alcuni può essere la solita demolitiva interpretazione del bastian contrario, di quello che difende la legge: “tutti contro tutto”

Invece è solo una realista visione, che apre i coperchi delle fogne

In un contesto diverso ma con i fini simili, Fabrizio cantava:

… ora che è morto la patria si gloria
d'un altro eroe alla memoria


G.M.


Nessun commento: