sabato 28 marzo 2009

Apòllion



















I monti a cupo sonno
supini giacciono affranti.

l'ora nasce
della morte piena, Apòllion;
io sono tardo ancora di membra
e il cuore grava smemorato.

Le mie mani ti porgo
dalle piaghe scordate,
amato distruttore

Salvatore Quasimodo

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissima!Grazie per averla proposta e chissà che Apollion non ispiri anche me come faceva con Quasimodo! ;)

upupa ha detto...

...come commentare Quasimodo?
Non si commenta....si solo adora!!!!!!!!!

giordan ha detto...

apòllion: distruzione assoluta? luogo dei morti?passaggio alla non esistenza? o rovina, perdizione? Quasimodo sembra dare una connotazione precisa al termine...
è un testo saturo di sofferenza e accettazione... credo nella sua brevità, racchiuda poemi infiniti di vite piegate al giogo della croce.