Nadèr Naderpùr nasce a Teheran nel 1929 da una famiglia di provenienza aristocratica. Di formazione persiana e francese, Nadèr esprime con la sua abilità e conoscenza, il massimo della raffinatezza poetica persiana che da sempre si distingue per armonia e finitezza. Nadèr, attento studioso della poesia occidentale, si avvicinerà più tardi alla lingua e alla poesia italiana.
l’indovino
l’alveare del sole si era rovesciato
fuggite da lui le api di luce.
al di là dei prati,
calpestati dal cielo,
erano caduti
i rossi petali del tramonto.
un vecchio chiromante – il vento –
arrivò da una strada lontana,
avvolto intorno al collo
lo scialle giallo dell’autunno.
era invitato, quel giorno,
dagli alberi della via
che dal suo lucido responso
volevano conoscere il destino.
ad ogni passo lo salutava un albero
ogni ramo gli tendeva la mano.
ad una ad una il vento respinse quelle mani,
poi, come uno zingaro, intonò un canto nostalgico.
cantò, cantò fin che i corvi della sera
evocarono la notte tra i rami degli alberi.
atterrite da quella voce, caddero sulle foglie
come se un colpo di fucile
le avesse colpite in cielo, a mille a mille.
come acqua, sulle foglie scivolò la notte.
ogni foglia una mano recisa:
il vento chiromante
senza guardare le linee delle palme,
aveva letto il destino di ogni foglia.
N.N.
Come anticipato nella piccola biografia, ritengo la poesia iraniana satura di armonia e finitezza.
Nadèr Naderpùr, coglie in pieno le virtù espressive dello stile asiatico-iraniano che nello specifico si distinguono ampiamente da altre forme di espressione poetica.
La graziosità del gioco dei termini, la capacità comunque di sostenere il ritmo cardiaco anche nella nobile traduzione che, presumo, essere figlia della grande Gina Labriola, dimostra la forza “spirituale” di un testo competente nell'andare oltre le comuni soglie del linguaggio. C’è la percezione che la letteratura poetica persiana, abbia in se forza e strumenti tali, da dimostrare la perfezione linguistica del verbo iranico malgrado “l’amplesso” con l’altrettanta imponente lingua italiana.
giordan
10 commenti:
Non conosco praticamente niente della poesia iraniana. Forse per questo, ma non credo proprio, mi sono trovata a leggere questi versi che hai postati, rimanendone incantata. E' una poesia meravigliosa, caro Giordan.
Ti ringrazio di averla fatta conoscere!
Ciao:)
Lara
Concordo con Lara. Anch'io non conoscevo questo poeta ma leggerlo è da brivido!
E la tua seppur breve recensione è stata abbastanza esaustiva perchè questa lirica parla da se!
Ciao
Elisena
Non conoscevo l'autore e ti ringrazio per questa perla di cultura.
Ciao Giordan,
mi associo ai commenti fatti. E ti ringrazio per questa bellissima poesia
Molto bella questa lirica a me come a molti sconosciuta.Buona serata!
ciao Lara, la cultura dell'Iran e del suo popolo è immensa e ricca di saperi. Purtroppo la propaganda occidentale manovrata dai paesi "forti", trasmette informazioni falsate e ghettizzanti mettendo in luce solamente ciò che di negativo può esserci in quelle terre. In realtà se mettessimo a confronto i limiti occidentali con i loro, scopriremmo che al peggio non c'è limite. Guerre devastanti e assenza assoluta di democrazia, sono le cose che l'occidente esporta meglio lavandosi poi la bocca sull'atteggiamento altrui.
La poesia a tutto ciò sta sopra e dimostra che l'umanità, volendo, sa essere grande in ogni latitudine indipendentemente dai dogmi che si vorrebbero collocare o che realmente esistono in un determinato popolo
ciao un abbraccio e grazie
giordan
Ciao Elisena, la poesia ogni giorno può stupire e aprire nuovi confini...
grazie un abbraccio
giordan
ciao Cavaliere oscuro, la ricerca in poesia, per me, è essenziale per capire da dove veniamo
ciao
giordan
ciao I am, grazie di cuore
a presto
giordan
ciao Stella dell'Est, Sì mi rendo conto che non è materiale noto. Questo è uno dei motivi per il quale lo diffondo anche perchè merita veramente.
a presto
giordan
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