lunedì 3 gennaio 2011

Antonin Artaud- parte prima

Al Papa

In nome della Patria, in nome della Famiglia,
tu (Papa), tu induci alla vendita delle anime, alla libera triturazione dei corpi.
Abbiamo, tra noi e la nostra anima, abbastanza percorsi da superare, abbastanza distanze per interporvi anche i tuoi preti tentennanti e questo ammasso di azzardate dottrine di cui si nutrono i castrati del liberismo mondiale.
Il tuo Dio cattolico e cristiano:
1° te lo sei messo in tasca.
2° Non sappiamo che farcene dei tuoi canoni,del tuo indice,del peccato,del confessionale,della tua pretaglia; noi pensiamo ad un'altra guerra, la guerra contro di te, Papa, cane.
Qui lo spirito si confessa allo Spirito.
Dall'alto in basso della tua pagliacciata romana, quello che trionfa è l'odio per le verità immediate dell'anima, di quelle fiamme che ardono direttamente lo spirito. ... segue

tratto da: Lettere ai prepotenti proveniente da"Di Dio e dei preti attraverso il giudizio di Artaud..." testi liberamente tratti da:  Al Papa e Al Papa (primo ottobre 1946)


nel 1896, a Marsiglia nasce un uomo.
nel 1948, qualcuno dice che un uomo è morto nella stanza di un ospedale.
Può essere che Antonin abbia lasciato su quel letto le  ossa, ma...
la sensazione che sia un "navigatore del tempo", distoglie dalle certezze.

Quanto sopra riportato, è la prima parte di uno scritto molto discusso per la sua durezza.
seguirà prossimamente nel blog l'estensione del testo, ma nel frattempo, cari amici lettori, parliamone insieme negli spazi dedicati ai commenti di questa "visione?" del mondo.


giordan 

2 commenti:

Lara ha detto...

Ciao Giordan, premetto di non conoscere questo lavoro di Artaud.
Di Artaud conosco le sue teorie sul teatro, le sue enormi difficoltà esistenziali e la sua "durezza" usata quasi a scopo terapeutico.
Sapevo anche che era morto di cancro. Ma forse la mia conoscenza, oltre ad essere parziale è anche quella "ufficiale" (?)
Sullo scritto che riporti, mi trovo d'accordo.
La chiesa cattolica ed il suo papa sono per me una grossa pagliacciata che, purtroppo, non fa ridere. E' indubbio che la chiesa sia una Potenza politica, anzi direi che lo è esclusivamente.
Ma aspetto con ansia altri commenti e il seguito a questo tuo post, molto interessante.
Ciao,
Lara

giordan ha detto...

carissima Lara, Artaud è fisicamente morto, ma la sua capacità attraverso la follia di vedere oltre i muri della nostra società, gli ha concesso una forma di immortalità. Quando scrisse il testo diretto al Papa, era un tempo remoto. In questi anni di "medievalità eclesiastica" tali parole acquisiscono valore e riaprono scenari che pensavamo appartenenti al passato.

un abbraccio