martedì 4 gennaio 2011

Antonin Artaud- parte seconda

al Papa (seguito della prima parte)

Non c'è Dio, Bibbia o Vangelo, non ci sono parole 
che fermino lo spirito. 
Non siamo al mondo. O Papa confinato nel mondo, nè la terra, ne Dio si esprimono in te.
Il mondo è l'abisso dell'anima, Papa deformato, Papa esteriore all'anima, lasciaci nuotare nei corpi, lascia le nostre anime alle nostre anime, non abbiamo bisogno della tua lama di abbagli.
1° Rinnego il battesimo
2° Cago sul nome cristiano
3° Mi dondolo sulla croce di Dio ( ma trastullarmi dondolando, Pio XII, non è mai stata mia abitudine. Dovrebbe iniziare a comprendermi). 
4° Sono io ( non Gesù Cristo) a essere stato crocifisso sul Golgota, e lo sono stato per il solo fatto di essermi ribellato contro dio e il suo cristo, perchè io sono un uomo e dio e il suo cristo non sono che idee che recano lo sporco contrassegno della mano dell'uomo; e queste idee per me non sono mai esistite.
(...)
      Vi scrivo perchè sappiate chi sono e che è un dato conosciuto da tutte le polizie del mondo che Antonin Artaud è un soggetto tabù, il problema rimosso, il segreto occultato che per tutti non fu, d'altronde, che un enorme e irrisorio segreto di pulcinella; e che solo, io, Antonin Artaud, sono stato costretto pubblicamente a ignorare sotto pena di camice di forza, prigioni, veleni, elettrochoc, strangolamenti, sfregi, stordimenti e assassinii. Questa è la mia vita, Pio XII, di nove anni. ... segue   

tratto da: Lettere ai prepotenti proveniente da"Di Dio e dei preti attraverso il giudizio di Artaud..." testi liberamente tratti da:  Al Papa e Al Papa (primo ottobre 1946)
 

La forza dirompente o meglio demolente delle parole di Artaud, smuove le coscienze e le costringe a riflettere sulla crudezza dei non valori, che un sistema di dominio come la chiesa ha per anni inflitto sui popoli.

E' possibile che alcuni rimangano scossi dalla durezza dei termini, ma la cosa principale che dovrebbe muovere nell'anticamera del giudizio, è il peso, il significato della parola Atrtaudiana: il movente della parola stessa. Una parola che decompone, porta al macero, alla decantazione un qualcosa di inscalfibile. Il superamento di una società civile oggi, avviene attraverso la presa di coscienza dei limiti, delle arroganze e se questi limiti correttamente messi in discussione si possono "smontare", ecco che facciamo un  vero passo avanti nell'indipendenza culturale.

giordan

7 commenti:

Lara ha detto...

Secondo me, caro Giordan, se escludiamo i bigotti, cioè una discreta maggioranza e quei pochi che riescono davvero a credere ancora - non dico a dio - ma alla chiesa, Artaud è assolutamente attuale. Ben fatto hai tu a riproporlo.

"...perchè io sono un uomo e dio e il suo cristo non sono che idee che recano lo sporco contrassegno della mano dell'uomo; e queste idee per me non sono mai esistite."

E' davvero follia? O è il coraggio di esprimere a voce alta le proprie idee? O ancora, come diceva Pirandello nel Berretto a sonagli "Basta che Lei si metta a gridare in faccia a tutti la verità. Nessuno ci crede e tutti la prenderanno per pazza!"
Ciao Giordan
Lara

giordan ha detto...

carissima Lara,
è estremamente puntuale e corretta la citazione pirandelliana. In questo caso, la follia, è l'elemento necessario per dare voce ad uno spirito libertario alla necessità di esprimere un giudizio vero, lapidario, contro la "merceficazione dell'anima" per il controllo sociale. Il poeta, in questo caso, diventa vittima sacrificale (dice in faccia la verità). La contemporaneità delle parole di Artaud, purtroppo, non è data solamente dalla lungimiranza dell'artista, ma da una profonda staticità della chiesa cattolica, che ha modificato solamente impostazioni esteriori,di immagine, ma non ha toccato i concetti strutturali e filosofici di un pensiero oramai obsoleto che non decodifica le parole del Cristo, ma agisce sulle funzioni del capitale. Oggi, non modificare la struttura piramidale che la costituisce in termini organizzativi e culturali,(ma non possono farlo), di riflesso non discolpa l'attuale struttura dai crimini del passato.

Lascio ancora aperte le porte per ulteriori riflessioni


grazie per il tuo prezioso intervento

ciao

Anonimo ha detto...

Ti trovo su FB? Li è più rapido tutto, quindi magari ci sono un pochino di più!

giordan ha detto...

ciao Spess, come stai?? sono felice di sentirti. Sì ci sono anche se non ci capisco molto di quella piattaforma... Sono un pò piantato con il sistema di facebook...comunque in quell'ambiente mi chiamo giordan busker

a presto

ciao

L'angolo di raffaella ha detto...

Parole molto forti che graffiano l'anima fino a farla urlare... e spesso nel dolore ci si purifica e si rinasce a nuova vita

giordan ha detto...

carissima zicin,
sono parole forti come la sofferenza, la fatica, come il rumore del sangue che sgorga.

Oggi possiamo affermare con certezza, che il sistema della chiesa non E' nel modo più assoluto, rappresentante dell'immagine cristica ne della parola di Cristo. E' la detentrice di un'icona, trasformata in merce contro ogni logica di fede.

Antonin Artaud, con le sue parole, evidenzia la deriva dell'impero ecclesiastico valutato nella sua precisa coincidenza temporale fungendo nel contempo, da "spettro del verbo" oggi.

ciao

DarkLuna ha detto...

Caro Giordan....quanto tempo è passato.....spero che stai bene e che questo nuovo anno sia migliore di quello andato....

intanto un caro saluto...e appena puoi, passa da me...