domenica 15 febbraio 2015

Braccianti

solitari tra i campi
al tocco della campana
lasciano la fatica alla zolla torta e
tolta

la vita sotto
sorpresa assorta
non desta stupore a chi
il vomere conduce

corrono
all’adunanza perché
c’è chi racconta la ragione e c’è
chi ascolta
muto e piego
cogliendo tra rottami di parole 
le orme sue

allora si torna bambini e
si pensa che loro
lassù
su quel palco sfarzoso e acceso
abbiano a cuore i calli onesti delle mani

è solo vento
fugace momento

distratte
di tutti le menti
sono grasso per armenti
torchi e
ruote di carri

coi denti

giordan

4 commenti:

DarkLuna ha detto...

Stupenda...
profonda e straziante.
Sei incredibile come sempre.

Sari ha detto...

Con parole cercate, vagliate una per una, fai provare il dolore per quelle ruote coi denti.

giordan ha detto...

Ciao Dark Luna, scusa queste mie pause, ma sto lavorando su dei testi e su dell'acciaio...grazi per le tue care parole. Un abbraccio
giordan

giordan ha detto...

Carissima Sari, la poesia è una costante ricerca interiore e la parola scelta, ha sempre un peso da reggere. Grazie. Un abbraccio
giordan