solitari tra i campi
al tocco della campana
lasciano la fatica alla zolla
torta e
tolta
la vita sotto
sorpresa assorta
non desta stupore a chi
il vomere conduce
corrono
all’adunanza perché
c’è chi racconta la ragione e c’è
chi ascolta
muto e piego
cogliendo tra rottami di
parole
le orme sue
allora si torna bambini e
si pensa che loro
lassù
su quel palco sfarzoso e acceso
abbiano a cuore i calli onesti
delle mani
è solo vento
fugace momento
distratte
di tutti le menti
sono grasso per armenti
torchi e
ruote di carri
coi denti
giordan
4 commenti:
Stupenda...
profonda e straziante.
Sei incredibile come sempre.
Con parole cercate, vagliate una per una, fai provare il dolore per quelle ruote coi denti.
Ciao Dark Luna, scusa queste mie pause, ma sto lavorando su dei testi e su dell'acciaio...grazi per le tue care parole. Un abbraccio
giordan
Carissima Sari, la poesia è una costante ricerca interiore e la parola scelta, ha sempre un peso da reggere. Grazie. Un abbraccio
giordan
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