domenica 6 marzo 2011
Elsa Morante
E così torno ragazza. Riconosco
la bocca protesa e il colore scontroso
gli occhi ancora bagnati di fango celeste
l'impossibilità di piangere
il tenero pugno animalesco che non lascia la presa
l'allegria del petto nudo sotto il grembiule di scuola
la coscia incontaminata dal fuoco di luglio
il ventre incestuoso e infantile.
Per l'ambigua visitazione
il corpo d'amore è pronto.
E si leverà la preghiera dell'aspettazione
sillabata nelle processioni suburbane.
La barbara piaga virginea mischierà le sue febbri
con le infezioni del quartiere umiliato.
Chiagneva sempre ca durmeva sola...
I mandolini
saranno massacrati nel grand-guignol fanciullesco
delle rivoluzioni, delle erbe assassine e delle fami,
quando una mezzanotte, fra bestemmie adoranti,
la stella in forma d'aquilone si staccherà
dal carro di Boote.
O adolescenti, buffoni di Dio!
Anche le gale piratesche della prostituzione
saranno domeniche puerili.
poesia tratta dal libro: Il Mondo salvato dai ragazzini e altri poemi
Parte seconda LA COMMEDIA CHIMICA
Non sempre è necessario dare logica di connessione quando si parla di poesia o di poeti, cercando dei rapporti tra testo e autore. La poesia è del poeta mentre la scrive e patrimonio dell'umanità quando è nei libri.
La connessione, è naturale, c'è per natura con l'autore, ma a volte, è bello assaporare il testo senza dover per forza di cose "smontarlo".
giordan
Elsa Morante:
Nata a Roma, al n. 7 di via Felice Aniero, ha poi trascorso la sua infanzia nel quartiere popolare di Testaccio. Figlia naturale di una maestra ebrea (Irma Poggibonsi, originaria di Modena) e di un impiegato delle poste (Francesco Lo Monaco), alla nascita fu riconosciuta da Augusto Morante, marito della madre e sorvegliante in un istituto di correzione giovanile, con il quale crebbe insieme ai fratelli più piccoli Aldo, Marcello (1916-2005, anche lui scrittore) e Maria (un primo fratello, Mario, morì in fasce prima che lei nascesse).
La Morante iniziò giovanissima a scrivere filastrocche e favole per bambini, poesie e racconti brevi, che a partire dal 1933, sino all'inizio della seconda guerra mondiale, furono via via pubblicati, anche grazie ai consigli del critico letterario Francesco Bruno, che la lanciò nel 1935, su varie riviste di diversa natura, tra le quali si ricordano Corriere dei piccoli, Meridiano di Roma, I diritti della scuola (sulla quale, tra l'altro, uscì in 29 puntate il racconto lungo Qualcuno bussa alla porta), e soprattutto Oggi (diretta da Mario Pannunzio e Arrigo Benedetti, sulla quale scrisse anche con gli pseudonimi di Antonio Carrera e di Renzo o a volte Lorenzo Diodati).
Il suo primo libro fu proprio una raccolta di alcune di queste sue storie giovanili, Il gioco segreto, pubblicato nel 1941 da Garzanti che fu seguito, nel 1942, da un libro per ragazzi, intitolato Le bellissime avventure di Caterì dalla trecciolina (da lei stessa illustrato e poi riscritto nel 1959 con il titolo Le straordinarie avventure di Caterina).
Nel 1936 conobbe lo scrittore Alberto Moravia che sposò il 14 aprile 1941; insieme incontrarono e frequentarono i massimi scrittori e uomini di pensiero italiani del tempo, tra cui più spesso Pier Paolo Pasolini (nel cui film Accattone fa un'apparizione e con il quale viaggiò in India), Umberto Saba, Attilio Bertolucci, Giorgio Bassani, Sandro Penna ed Enzo Siciliano.
Verso la fine della seconda guerra mondiale, per sfuggire alle rappresaglie dei nazisti, Morante e Moravia lasciarono Roma ormai occupata e si rifugiarono a Fondi, un paesino in provincia di Latina a pochi chilometri dal mare. Tale parte dell'Italia meridionale appare di frequente nelle opere narrative successive dei due scrittori; Elsa Morante ne parla soprattutto nel romanzo La Storia.
Durante questo periodo iniziò a tradurre il diario (Scrapbook) di Katherine Mansfield, la cui influenza è a volte riconoscibile nelle sue opere successive. Dopo la fine della guerra, Morante e Moravia incontrarono il traduttore americano William Weaver, che li aiutò a raggiungere il pubblico americano.
Il primo romanzo che Elsa Morante pubblicò fu Menzogna e sortilegio, uscito presso Einaudi nel 1948 tramite Natalia Ginzburg, e che vinse il Premio Viareggio. Il romanzo fu dunque pubblicato negli Stati Uniti con il titolo House of Liars nel 1951 (tradotto da Adrienne Foulke e Andrew Chiappe per interesse di William Weaver, il quale tradurrà poi da sé History e Aracoeli).
Il successivo romanzo, L'isola di Arturo, uscì in Italia nel 1957 riscuotendo grande successo di pubblico e di critica (vinse il Premio Strega). Ne fu tratto anche un film omonimo, diretto da Damiano Damiani.
Durante gli anni sessanta la scrittrice rifletté a lungo sulla sua narrativa, rifiutando e distruggendo molto di ciò che aveva scritto nel frattempo, ad eccezione di poche cose, tra cui la poesia L'avventura (già uscita su "Botteghe Oscure" nel 1951).
In questo periodo frequentò, senza Moravia, anche Luchino Visconti e il pittore newyorkese Bill Morrow (1936-1962, morto suicida), il critico Cesare Garboli e l'attore Carlo Cecchi (gli ultimi due poi curatori delle sue Opere ne «I Meridiani» di Mondadori).
Nel 1958 uscirono 16 poesie presso Longanesi con il titolo Alibi. Nel 1963 pubblicò presso Einaudi una seconda raccolta di racconti: Lo scialle andaluso (in cui ne confluirono alcuni di quelli già pubblicati presso Garzanti). L'opera successiva, Il mondo salvato dai ragazzini che è un misto di poesia, canzoni e dialoghi, apparve nel 1968.
Morante e Moravia intanto si erano separati nel 1961. Elsa continuò a scrivere, sebbene sporadicamente, lavorando in quegli anni a un romanzo che non vide mai la luce: Senza i conforti della religione. La Storia, ambientata a Roma durante la seconda guerra mondiale, uscì nel 1974 (per sua scelta direttamente in edizione economica, nella collana "Gli struzzi") ed ebbe fama internazionale, ma ricevette anche attacchi spietati da parte di alcuni critici. Luigi Comencini ne trasse uno sceneggiato TV nel 1986, interpretato da Claudia Cardinale. Editor de "La storia", presso la casa editrice Einaudi, fu Elena De Angeli.
L'ultimo romanzo di Elsa Morante fu Aracoeli, pubblicato nel 1982. Ammalatasi in seguito a una frattura del femore, tentò il suicidio nel 1983. Nel 1984 ricevette il Prix Médicis per Aracoeli. Morì nel 1985 a seguito di un infarto dopo una seconda operazione chirurgica.
Postumi, a parte i due volumi di Opere citati, sono stati anche raccolti, a cura di Irene Babboni e Carlo Cecchi, dei Racconti dimenticati, volume che riprende i 14 racconti de Il gioco segreto esclusi da Lo scialle andaluso e altri dispersi su varie riviste, oltre a brevi fantasie infantili e a un inedito.
fonte della biografia: Wikipedia
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11 commenti:
bellissima poesie
e lei.... grande donna
hai letto cio' che ha scritto su mussolini??
baci
katya
Concordo con Katya: bellissima la poesia. Elsa Morante è stata anche una grande donna.
Ciao Giordan,
Lara
Giordan,
proponi sempre versi stupendi che lasciano profonde riflessioni.
Una vera donna con grande sensibilità.
Felice settimana
Una bellissima poesia,di una scrittrice un po'dimenticata,ma di
grande valore.
Più in generale un bel blog,una importante isola di cultura.
mi piace quella frase napoletana e mi piace quella specie di ossimoro "bestemmie adoranti". Superba!
ciao Katya, conosco il pensiero della Morante su Mussolini. Era una donna molto preparata su tutti i fronti
grazie
ciao
ciao Lara, hai ragione, Elsa ha espresso la migliore poesia femminile del 900. Ha aperto le porte ad una nuova forma di interpretazione del verso.
Grazie
ciao
ciao zicin, grazie.
Studiare la poesia, consente ad una persona di comprendere meglio non solo se stesso, ma l'intera società in cui vive.
un abbraccio
grazie Costantino,
sono flice che tu abbia raggiunto questo luogo di parole.
a presto
giordan
ciao TuristadiMestiere,
sì la Morante era capace di dare un taglio particolare a certi versi...
grazie per la tua ricerca
un abbraccio
Grazie Giordan, per le belle parole lasciate. Sei stato molto gentile.
Ti auguro una felice settimana
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