e se aprisse come sforzo di braccia sa
e
smuovesse questo fermo
il tuo impeto coronato da un’azione decisa
per un varco nuovo e certo
incerto, ma
all’orizzonte rivolto
e qualcuno che nulla ormai perde
ti dicesse i passi dove non vanno e tu
ascoltassi ancora
allora è chiaro
la tua libertà è morta
tra le pieghe dei dubbi che t’avvolgono
quella falce che
tra le felci e
le more
da’
il colpo secco della morte a caso
spiega
che il “centro” non esiste e
l’incerto è ovunque e
sovente non stana nuove domande perché
chiunque
aspetta i giorni miti
la bonaccia del mare
che per ora
rimane
mosso a chiamar tempesta
sentiremo forse ancora degli spari
i tonfi sordi dei mortai
i pianti delle vecchie…
e pensare che
bambine allora
tra le svastiche e le croci
adesso
tra mimetiche, strisce, stelle e
occhiali ray ban
vivono l’uguale o il simile
e ci domanderemo ancora perché
la storia non risolve
non lascia ai posteri le soluzioni e così
per sempre non resterà che:
„gehen
nicht über die Grenze“
“do not go over the limit”
“non oltrepassare il limite”
giordan
4 commenti:
Una poesia sospesa tra il dubbio e la certezza, tra la decisione e l'indugio, tra realtà e illusione.
E' sempre un piacere leggerti...
hai sospeso anche me tra l'incerto e il certo...ma va bene così...
Ciao Costantino,
oggi viviamo un momento di crisi profonda, ma oltre alla crisi economica, è presente una profonda crisi identitaria e sociale. Il grande balzo è il superamento delle barriere. Naturalmente senza perdere il controllo, ma senza avere sempre l'indugio a freno del divvenire nuovo.
un abbraccio
giordan
Ciao Upupa, Grazie.
sono continuamente alla ricerca della grande scintilla...
un abbraccio
giordan
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