terre
sature di limo
sopra
resti di antiche rovine
lo scheletro deposto
ancora
innanzi agli urti
trema e crepa
resta al suolo un solco prima
poi
la verga dello stupro
una lingua grigia
di catrame che
al sol leone smotta e
connette
piattaforme in mare
le bare
della nostra stupidità.
tratti da: terre a nord est
giordan
6 commenti:
Crudo, netto...non lasciano spazio se non alla verità ed alla realtà, questi versi.
Un fatto incontrastato, raccontato in semplici frasi che non possono essere sostituite, per dare il senso di ciò che ci sveli, in questo post.
Ho sempre ammirato il tuo modo di scrivere e di rappresentare certi temi...
Un abbraccio amico caro, sono davvero contenta di averti ritrovato.
ciao Giordan
bellissime le tue parole ed anche la foto apre l'immaginazione ...
buon mercoledì ^_______^
Stupenda e adeguatissima Giordan!
Abbiamo "stuprato" tutto.Cosa resterà?
Un saluto.
ciao Luna, non sai quanto felice sono del tuo ritorno. E' importante dialogare con persone sensibili, acute e sagge.
Grazie per le tue parole che sono sempre molto precise e gentili.
Ci sono eventi, azioni, che rientrano in una sorta di "ordinaria amministrazione" per molti. una enorme chiazza di greggio nel mare, una fuga di radiazioni da una centrale atomica, una fetta di foresta amazzonica devastata dalle ruspe, infrastrutture apocalittiche che devastano la terra... sono cose che non destano più interesse. Cerco di portale ancora alla luce attraverso la parola sperando in nuove prese di coscienza.
un abbraccio
pupottina,grazie a te e alla tua presenza nei miei versi.
un abbraccio
ciao Guernica, hai ragione!
La denuncia che tento di trasmettere è proprio mirata a risvegliare coscienze assopite.
La terra dobbiamo lasciarla meglio di come l'abbiamo trovata a chi giungerà dopo di noi e non trasformarla in un arido deserto.
un abbraccio
Posta un commento