Quando una parte del destino si compie, mutano le forme ma non l'essenza costituente.
I nostri passi sono stati e sono, un susseguirsi di presenze antiche e nuove.
Esse muovono per giungere ad un traguardo ove
riposano un pò e poi,
ripartono.
ti hanno colto
senza scrollar le foglie
sdraiata
su un letto d'erba
nel cuore del bosco
la tua camera ardente
quel bosco che sa attendere
tra le anse più ombrate
fra le orchidee più belle
il tuo ritorno
///
gli storni vanno al dormitorio
i tondi occhi del gufo s'aprono
l'amaro scioglie tra arbusti intrisi di sudore
tra ortiche e more
corro
scalzo nella boscaglia
dissetandomi del mondo
disertando dall'iniquo
fuggitivo
sguardi morti
tra i morti
osservano beoti
cercano il nesso
tra chi risiede e il forestiero
ma tu non ci sei
stai nella selva
tra i cespugli
non dove i comuni ti vorrebbero
dov'io passo
per andare oltre
necropoli
25 commenti:
Come sempre le tue parole riempiono il cuore!
un saluto
E la natura madre accoglie in grembo in attesa che lo spirito rinasca.
Che dirti?
Tu hai il potere di evocare in me sempre immagini, ricordi....credo che se scrivessi un romanzo, potrei perdermi in ogni sentiero.
Questi versi sono più di ciò che, velatamente, svelano...e sai anche quanto io li senta...
Ritorno....
Sempre si ritorna, poichè tutto torna...e nulla svanisce davvero.
PS: sono contenta di ritrovarti. Manca sempre il tuo "grado" in questa rete, quando ti assenti.
Un abbraccio tesoro.
ciao upupa, grazie per il tuo pensiero.
a presto
ciao Angelo Azzurro, proprio così. Siamo della terra, da essa partiamo per poi ritornare. Si attende un pò e poi via per un altro viaggio.
un abbraccio
luna, compagna di versi come stai?
un romanzo?? non ti nascondo la presenza di tre incipit fermi da anni... un poliziesco, un triller e uno sul viaggio. Non sono mai riuscito a riprendere la cosa e sono la, sulla carta che attendono il proseguo.
Sai, questi versi gli ho scritti in un momento di profonda tristezza. Ho vissuto molto da vicino il suicidio di una ragazza. Aveva solo sedici anni quando si è tolta la vita. Ti risparmio le bestialità che la stampa e la gente ha sparato sull'evento senza minimamente considerare la sensibilità e il disagio della giovane. Io credo nel concetto di Durkheim: ogni suicidio è un fallimento della società.
Mi fermo spesso nel luogo dove è accaduto, si trova in una radura del bosco dove un ciliegio faceva ondeggiare la sua chioma "ora l'hanno tagliato". Era un albero con più di 120 anni ed è cosa rara per un ciliegio. Lei lo aveva scelto. Qualche anno dopo, una bieca e irrispettosa mano lo ha tagliato lasciando a terra un cuore di cartone con scritto ti voglio bene fatto dalla sorellina.
A volte provo un odio profondo per coloro che non hanno nessuna pietà, sessun rispetto. quell'albero era sacro, non si doveva toccare. Sarebbe stato messaggero di un evento da non dimenticare per imparare a vivere, per non ripetere l'errore di lasciare da parte le persone fragili e sensibili di questo mondo che fagogita ormai su se stesso come un animale ferito.
Mi fermo qui! altrimenti risveglio dolori profondi che cerco di sedare nella mia testa.
Il bosco e il grande mistero, faranno la loro parte e tutto ciò che dissolve, tornerà per un nuovo cammino.
grazie per il tuo pensiero Luna, il mio andare e tornare è purtroppo legato ad un momento complesso del lavoro che mi vede spesso in viaggio (diciamo più del solito visto che faccio di base 5000km al mese in auto comunque)...
un bacione a te e a presto
Certo che vorrei andarci anche io in quei posti li!
Bel connubio di immagini e parole, sempre evocatrici di antichi pensieri,situazioni, caro Giordan.
Mancavi.
La natura accoglie il nostro dolore e la nostra gioia come una madre antica e sapiente.Indistintamente.
Reciderla è cancellare la parte migliore di noi stessi.
Grazie per la splendida poesia e le suggestive immagini.
Eccomi amico mio, scusa il ritardo...ma aldilà d'impegni vari e vani, spesso mi capita di cadere in confusione e di perdermi da sola in un bicchier d'acqua.
Ho capito ogni frase che hai scritto ed ho percepito il tuo dispiacere e rammarico profondo.
Tra l'altro, ci sono passata anche io.....quindi so perfettamente cosa tu intendi per "profonda tristezza".
Aveva 22 anni.....lei scelse il balcone di casa sua.....sesto piano....Ma le cause sono ancora oscure, nonostante siano passati 7 anni. Sono cicatrici indelebili che via non andranno mai. Ma io ho un idea, un principio base di vita che mi porta, inevitabilmente, a riempirmi di rabbia verso chi compie determinate azioni...Io capisco il ragionamento sulle responsabilità sociali e forse a 16 anni...ancor di più....ma credo nella vita e credo, nonostante io stessa, abbia pensato in passato a questa "soluzione", che un tale atto non trova alcuna giustificazione, ne tanto meno soluzione, appunto.
Forse parlo così perchè la rabbia ed il dolore che ho provato non è mai passato, perchè magari, una via di luce, c'è sempre e ancora, perchè questo gesto, va oltre e contro la mia etica morale, religiosa (non dettata dalla chiesa ma da ciò che sento esserci altrove di mio) e contro ogni principio di vita. Il dolore mi ha indurita al punto da rinnegare e rifiutare a priori, chi commette tali atti. Non c'è motivazione abbastanza grave nè a 16 anni, nè a 22....E chi perde prematuramente un figlio? Cosa dovrebbe fare? Uccidersi 20 volte?
No tesoro, e scusami se parlo così, ma mi si è aperta una ferita che sanguina ancora, una ferita che poi, ha cambiato la vita di troppa gente che è rimasta qui a fare i conti con un gesto ancora inspiegabile (dati i dettagli specifici)che risposte certe e plausibili non avrà mai.
Ho passato 7 anni d'inferno nel vero senso della parola....La vita non merita mai di essere barattata ed eliminata, mai! E' un dono meraviglioso, ed il sole splende prima o poi in tutti e per tutti.
Sull'albero, avrei da dire tanto altro....Altra rabbia. Gli alberi sono fonte e simbolo della vita stessa. Ma l'uomo è troppo ignorante per comprendere tale maestosità e saggezza.
Un abbraccio tesoro e scusa le mie parole, ma come ben sai, sono sempre sincera.
"come la notte,
che tutto il mondo avvolge;
come un cuore spezzato
che in silenzio soffre;
come il mare in tempesta
che l’animo sconvolge. ..." @lisa
Pensieri profondi, sofferti...
un abbraccio [virtuale]ma sincero con affetto, una luminosa buon domenica, :-)
carissima Luna,il gesto estremo di togliersi la vita, è un sintomo di fragilità, di vulnerabilità di chi lo compie. Provare rabbia per chi si toglie la vita non è una posizione riflessiva ma impulsiva. Posso comprenderla ma come reazione a caldo, come reazione all'impotenza davanti ad un fatto grave compiuto e irreversibile. Vedi Luna, non vuole essere il classico bersaglio in questo caso, la responsabilità sociale, ma essa "è" senza difese, il bersaglio. Sicuramente le persone che hanno compiuto il gesto estremo, avevano delle difficoltà e queste, non sempre sono evidenti o prevedibili da chi sta loro vicino. L'uomo non ha ancora certe capacità, sono pochi coloro che riescono ad intravedere certi rischi. Quando mi riferisco alla società, lo faccio individuando quanto già la letteratura sociale e filosofica ha da tempo denunciato. Il solo leggere Guy Debord apre una finestra sugli elementi scatenanti e sull'identificazione concreta della società moderna.
Non è il singolo individuo che deve prevedere ed evitare (da solo non può fare nulla) ma le regole di massa e di mercato che devono essere disinnescate per non uccidere.
L'uomo non è fatto per la vita sociale. Esso la ricerca per un solo motivo:l'interesse a non essere escluso da qualcosa che disprezza e lo vincola, ma nel contempo lo identifica come soggetto costituente. Il non appartenere ad una società, significa non poter vivere con eguali diritti o doveri e con eguali riconoscimenti in ambito sociale.
Non sono solo mie considerazioni ma analisi emerse nella ricerca sociologica.
Non scusarti per le parole, questo è un tavolo di pensiero, di confronto dove si analizzano i limiti dell'uomo per comprenderli e superarli. Solo attraverso il dialogo possiamo riuscire aa andare avanti.
un abbraccio
ciao Guernica, sono luoghi fantastici dov'io vivo e compio le mie lunghe camminate, spesso notturne. C'è ancora una fauna e una flora integra qui anche se qualcuno, ogni tanto, passa lasciando le sue nefaste tracce...
un abbraccio
ciao amatamari, lo credo anche io.
Credo anche che si torni sempre da dove si è partiti...
ci si riposa un pò e poi...via per un'altra avventura.
Grazie
un abbraccio
carissima Lisa, grazie di cuore per le tue profonde parole.
Noi tutti siamo qui per compiere un percorso che in parte decidiamo e in parte è legato al destino...
dobbiamo sempre fare del nostro meglio
grazie un abbraccio a te
Bella la musica dei versi , nitide le immagini e molto musicale il ritmo.Bella poesia.
Vorrei invitarti a vedere il mio blog http://emozionipensieripoesie.blogspot.com/
Si...ok....
Ma tu pensi davvero che io non abbia riflettuto e che sia stata impulsiva?
Ho fatto anni di riflessione ed approfondimento....solo dopo è subentrata la rabbia...
Io in questo sono ferma..
Nel caso da te messo in evidenza...è chiaro che, come tu stesso spieghi, ci sono motivazioni specifiche...
Nella stessa misura in cui, nel caso riportato da me, non ce ne stanno...
anzi....sono tutte "oltre i confini della realtà"...e non vado oltre...
Le fragilità umane albergano in tutti...proprio perchè umani....
ma sono convinta che...(premesso che alzo le mani dinnanzi dolori incommensurabili)...che....una possibilità la vita la dà sempre, giorno dopo giorno....
Sul fatto che la società abbia grandi responsabilità, comunque è vero....nel generico, non posso non considerarlo...
Quanti padri di famiglia si tolgono la vita perchè perdono il lavoro?
Bè...in questi casi, la rabbia persiste...ma non verso chi compie quel gesto...ma chiaramente verso la società!
Lungi da me non approfondire, scavare, riflettere, capire e semmai dopo, farmi un idea o meno!
Un bacione tesoro!
cuao mistral,
grazie
passerò a fare un giro
alla prossima
ciao Luna, sono certo delle tue riflessioni, ci mancherebbe.
ripeto: una persona che compie un gesto estremo sicuramente è afflitta da elementi che la svincolano dalla naturale legge di sopravvivenza che la natura ci ha fornito e quindi non sta bene ed è in difficoltà. Il sistema sociale così come l'uomo l'ha impostato è pieno di lacune gravi che emarginano i diversi e per diversi intendo tutte quelle persone che non rientrano nelle configurazioni previste dalla morale o dalla cultura locale. I super emotivi, i super sensibili, coloro che vengono ghettizzati in quanto gay o altro, che non corrisponda alle immagini classiche sono i soggetti più a rischio. Non tutti ovviamente ma i più deboli psicologicamente tra loro. Poi si aggiungono casi inspiegabili che non danno risposta sul perchè hanno compiuto il gesto estremo. Da parte loro è sicuramente una fuga dalla realtà e dalla vita dalla quale sono circondati evidenziando una difficoltà specifica ma dall'altra, c'è un sistema, che accompagna queste persone a fare l'azione.
Hai ragione ad affermare che le difficoltà albergano in ognuno di noi ma proprio per la singolarità che ci differenzia e le fragilità che ci compongono, agiamo in modi diversi "per fortuna".
C'è chi è un lottatore per natura, chi lo fa per una vita e poi getta la spugna chi non è portato per vivere ogni giorno una sfida...chi di fronte ad un grande problema, magari l'ennesimo, decide di farla sbagliando, finita.
Il nostro lavoro è cercare di capire per arginare il problema e il dialogo che tra noi due è nato è già un importante segnale.
un abbraccio Luna a presto
Caro Giordan....
ciò che evidenzi tu, non è opinabile....in quanto una realtà, purtroppo oggettiva.
Se di base, non conoscessi e non capissi tali meccanismi psicologici, non mi batterei con tale irruenza a difesa di tutti coloro manifestano o meno, gli stereotipi di "diversità" intesi anche quelli da te citati...
Infatti ci ho fatto parecchi post in merito....
Ma ... credo anche che esistono casi, in cui, la responsabilità non può sempre essere attribuita alla società ed alle istituzioni...
Ripeto...
Per quanto conosca tutti i comprensibilissimi dietro le quinte di un procedimento mentale che possa portare a gesti estremi, ritengo che togliersi la vita, resti un atto, non digeribile, ammissibile, superabile e sbagliato....
E mi fermo tesoro...perchè purtroppo esempi ne ho più di uno ed esulare il personale non è sempre possibile.
Un abbraccio grande.
Beautiful and lovely shots !! Nice words too !! Thanks for sharing..
ciao Luna, alla fine riusciamo con i nostri dialoghi a sviscerare uno dei più grandi drammi dell'umanità.
Sono sicuro che tutto questo parlare può aprire riflessioni capaci di indurre alcune persone a riflettere sull'argomento
grazie per essere così attiva e presente
un abbraccio
thanks Unseen Rajasthan
for the words that fly around the world
hello
Chissà perchè non riesco quasi più a non associare cose nefaste all'uomo...
Buon fine settimana Giordan!
anche a me piacerebbe tornare in quei posti ricchi di emozioni!!!
^______________^
buon inizio settimana
Rispondo qui.
Nooo Giordan non sono inciampata!Mi hanno spinta nel delirio e io sono volata eheheh
Poi mi hanno raccolta.
:)
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