aveva chiesto solo il cardinale
aveva con se un bastone e
un piede zoppo
ma i tutti
giravano all'altro capo dei poli con lo sguardo
per stare assorti
nell'indifferenza
nell' ignota culla della solitudine dove
nessuno domanda denari dove
oggi si è sazi, ma
domani
quello
giungerà innanzi dal lato dei colli torti e
i sazi
saranno fame
fame
giordan
6 commenti:
Il canto dell'indifferenza umane e dell'homo homini lupus.
Ciao Costantino,
è così...
Per tale ragione i miei dubbi sull'evoluzione aumentano...
un abbraccio
giordan
Ed hai ragione ad avere dei dubbi; l'evoluzione (quella in senso di elevazione) non è un automatismo, è una faticosa conquista, che occorre desiderare e volere.
Ciao Francesco, è così. Speriamo di non dover attendere a lungo o facciamo la fine dei grandi rettili...
ciao
giordano
"... assorti nell'indifferenza", scrivi. Che parole tremende.
E se invece, per qualcuno, fosse solo ingovernabile paura?
Francesco dice che l'evoluzione occorre desiderarla e volerla ma anche il cambiamento, qualsiasi, produce paura... e allora? Siamo destinati non all'immobilismo ma a retrocedere?
Come sai mettere in fila parole per farci riflettere.
Ciao Giordan.
Carissima Sari, hai toccato un nervo scoperto del testo. Credo l'umanità odierna, in profondo stallo. Come dice Francesco, l'evoluzione, nel senso puro della parola, è qualcosa di alto e altro... se la "misuriamo" in determinati ambiti, possiamo dire che c'è stato un passo avanti. Le conoscenze scientifiche, tecnologiche ecc. Non sono però strumenti completi e soprattutto concreti per "misurare" il grado evolutivo.
L'umanità persegue a gestire le regole tra i popoli con le guerre, le grandi differenze e la terribile indifferenza. Questi sono i grandi ostacoli che non ci vedono evoluti e maturi. Dobbiamo rivedere pesantemente il concetto di evoluzione e smetterla di vedere il mondo in modo antropocentrico... Quando ci riusciremo, allora forse possiamo rinegoziare il concetto di evoluzione.
Un abbraccio
giordan
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