domenica 20 giugno 2010
poesia e ricerca nell'introvabile
ALLEN GINSBERG
"i problemi affrontati nel tentativo di delinaeare le operazioni mentali nel linguaggo e i problemi affrontati storicamente in questa epoca apocalittica alla fine della storia sono così complessi e così nuovi e in precedenza così misteriosi per ogni cultura...che nessun modello precedente di forme di discorso...nessun modello di stile di vita a memoria d'uomo è sufficiente, e al di fuori del nostro talento originale e della nostra immaginazione dobbiamo inventarne uno nostro, come hanno proposto Blake e Whitman."
ALLEN GINSBERG
GIORDAN
Il grande Allen attraverso il suo concreto sguardo nel mondo attuale, coglie la necessità di rinnovare il mondo della parola. Una parola spesso prigioniera, vittima delle convenzioni o peggio, delle convinzioni di saccenti giudicatori.
La libertà reale del verso vive nell'assenza di peso
un peso determinato dalla necessità di destrutturare per codificare l'incodificabile di una generazione a caccia di spettri.
La poesia è...il non essere...
la poesia è
il pieno di un contenitore trasparente che
lascia
guardare oltre
La critica poetica
rappresenta la classificazione
la fissità del testo poetico
determina e orienta
seleziona e deseleziona
smonta
un qualcosa che non è scomponibile
un qualcosa che è essenza e che
muta e
non veste di un unico abito o
colore
giordan
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6 commenti:
Estamos vivendo realmente momentos apocalipticos na sociedade, e isso requer de nós ação, ainda que seja atráves da poesia de uma forma crítica. Se essa vida está difícil vamos reiventar uma, assim quem sabe fica melhor.
Bjs Giorda
Mila Lopes
ogni giorno attraverso la poesia la società costruisce nuovi percorsi. Dobbiamo solo ascoltare il cuore
un bacio Mila
diariamente através da poesia sociedade constrói novos caminhos. Acabamos de ouvir o seu coração
beijo Mila
Mi piace molto questo post Giordan, ed è esattamente così che sento la poesia...
Un saluto e un bacio.
ciao, grazie Spes.
Si deve percepire l'essenza in poesia piuttosto che ricercare la "connessione" della stessa con il mercato. Si deve liberarla dal giudizio necessario per il comparto merceologico, non si possono vendere i sentimenti o simularli.
La parola è per eccellenza libera, senza vincoli di sorta.
un abbraccio
Si, il problema è che nella realtà non mi pare sia concepita così....
Anzi. Più la parola è orientata al mercato, più viene valorizzata!
ciao Spes,
hai ragione, è proprio questo meccanismo che dobbiamo combattere.
Ora l'editoria si rifugia dietro il così detto filtro...
una sorta di patentino che loro rilasciano dichiarando ciò che è buono e ciò che è "scadente".
dicono: nella rete c'è un sacco di porcheria...
io dico: non lo so...leggo, ascolto e cerco di comprendere poi, al limite, posso dire che non ho compreso.
la dinamica del controllo è l'anti cultura... o meglio: lo scudo della "cultura riconosciuta dal mercato" contro quella libertaria e rivoluzionaria fatta da persone che non sono sottoposte a controlli.
un abbraccio
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