I nostri passi sono stati e sono, un susseguirsi di presenze antiche e nuove.
Esse muovono per giungere ad un traguardo ove
riposano un pò e poi,
ripartono.

ti hanno colto
senza scrollar le foglie
sdraiata
su un letto d'erba
nel cuore del bosco
la tua camera ardente
quel bosco che sa attendere
tra le anse più ombrate
fra le orchidee più belle
il tuo ritorno
///

gli storni vanno al dormitorio
i tondi occhi del gufo s'aprono
l'amaro scioglie tra arbusti intrisi di sudore
tra ortiche e more
corro
scalzo nella boscaglia
dissetandomi del mondo
disertando dall'iniquo
fuggitivo

sguardi morti
tra i morti
osservano beoti
cercano il nesso
tra chi risiede e il forestiero
ma tu non ci sei
stai nella selva
tra i cespugli
non dove i comuni ti vorrebbero
dov'io passo
per andare oltre
necropoli