scusandomi con tutti coloro che seguono il blog, cerco di recuperare quanto perduto in questo transitare mio per impervie rovine
a volte la lontananza è riflessione a volte...
necessario distacco
semplicemente tornare
serata inoltrata 
                      autunno
foglie caduche al suolo
                                  date
                                  alla giacenza
                                
rami spogli e
neri
     resi
     arresi a una riverente bruma che
non lascia  
              senza velo
passo lento
                a-nervoso come
sillabare un moto 
in questo scorrere pensieri
allo scuro
col ritmo cardiaco 
                          equilibrati
solo un rumore disturba il mistero così
tolgo la giubba e spengo 
                                   il suo rasentare
inebriante profumo mi cogli
                                      i sensi
                                      tesi
a scorgere scoscesi pendii
varianti di un percorso che
                                     l'occhio in-cattura
allora libero i piedi 
dagli scarponi e 
scalzo
aderisco ad ogni piega della donna che
affascinante
scopro calda
trepidanti ginocchia reggono il passo prima
                                                      incerto
                                                      ora
                                                      sicuro
come a casa 
perchè 
sono tornato 
                  a casa
ancora un fruscio lascia interdetto l'avvolgermi
in quercia
              betulla
                        olmo 
              sanguinello
sciolgo quindi le gambe 
dalle cacciatora
nudo
adesso
          da un superfluo umano vestire
ogni lembo della pelle sfida 
                              il fuori
compie il giungere la notte 
                                      ogni cosa
                                      ingoia
rallenta il pulsare
                        in un ancestrale tam tam
                        cadenza
profonda
sufficiente distacco
per un giusto respiro al consumo
                                necessario
tratto da: "terre fertili"
Giordan 
13 commenti:
Un bel ritorno... grazie.
ciao Giordan, bellissima questa tua poesia!!!
Bella Giordan,
bella come ogni tua cosa .. Profonda e suggestiva. Grazie ;)
Toccante e...sensuale.
Bentornato!
grazie Don Luca,
il bosco per me è rigenerativo
un saluto
ciao Pupottina come stai?
E' frutto di una riflessione...
complessa e semplice al tempo stesso...un tornare ad essere vicino alla terra
grazie
un abbraccio
Zoè, grazie sei molto gentile
quando scrivo qualcosa che crea emozioni ne sono felice
un abbraccio
Grazie Angelo Azzurro,
la sensualità è una componente vitale nel testo in effetti.
Sto lavorando molto sul rapporto intimo uomo-natura. Credo l'umanità sempre più lontana dall'insieme costituente "l'origine".
Attraverso la riscoperta di certe antiche vicinanze si può tornare a comprendere e ad amare ciò che ci circonda, ciò che ha dato all'uomo la possibilità di vivere fino ad ora.
Solo il rispetto e l'amore verso la terra e l'universo può salvarci dall'autodistruzione e fermare l'annientamento del pianeta.
ops: mi è partito il commento senza i saluti...
un grande abbraccio Angelo Azzurro
Ciao Giordan, tutto bene?
Meragliosa tua poesia.
Buona settimana.
Un bacio.
Sill
Carissima Sill,
sono un pò stanco, affaticato dalla vita frenetica che faccio.
Devo darmi delle regole ma faccio molta fatica ed ora, il mio corpo mi sta dicendo di rallentare.
Grazie per le tue belle parole
un bacio grande a te
un abbraccio
Bentornato :-)
Che bella questa poesia, calda, avvolgente. Piaciutissima.
Sei stanco?
Fermati! Trova tempo per riposare!
Impara a pensare ...
giordan vuole bene giordan :-)
Buona vita e un sereno inizio Dicembre a te, Lisa con :-)
ciao Lisa, grazie per le tue care parole.
Hai ragione devo ascoltarmi di più.
Grazie ancora un forte abbraccio
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