e
vanno ancora
lungo la solca
tra i ciuffi del
mugo
gli aghi degli
abeti
mesti
annaspano
come annaspano
goffe thaumetopoea pityocampa
in fondo
la via è quella
e
bassi con le
teste tra le dita aperte
stando ognuno in
fila con la croce
s’urtano
ricordando carrozze
di treno
nell’ultimo
fiato
del freno
la riga
dell’aria gira e
scrolla
nevischio su cengie
a strapiombo
tuffando
contro verdi
cornici
le ultime
lacrime d’inverno
è qui
dove il ieri
sarà ancora
domani
giordan