adesso
ferma e poi ancora
è la mano che batte e
raccoglie la lingua
di quella testa stanata all’ordine ovvio
guarda per aria cosa stanzia e
strazia
quelle storie che affiorano ad un ieri…capelli neri.
è una stella?
una cometa!
garza
tampone
sta appesa acuta e
smonta
le prossime salme sotto stese
quelle col respiro lento, appena perso e
ridono sembra
in quella smorfia senza dominio
chiude
apre
sbatte
chiude
apre
al respiro agogico
fonde il tocco asincrono della
porta
del via vai dentro l’asettico intorno
una vita alla fine spesa in attesa
e le cicale hanno cantato
e le formiche portato e stivato
banco bianco
ago
la cometa
spegne la coda in corsia
una mano tocca la mano
passata!
la guerra è finita
alla veranda
c’è il sole oltre
ed anche qui ormai non piove anche se
il nome
l’esatto nome
è sperso nelle crepe del corpo
giordan