Per coloro che intendono ampliare il cammino della ricerca anche con la materia,
c'è un nuovo spazio sul quale condividere i pensieri e le emozioni.
E' ancora in allestimento, ma vi aspetto comunque su:
giordanmaterialintheart.blogspot.it
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G.M.A..Giordan
Materials in the Art:
domenica 23 febbraio 2014
domenica 9 febbraio 2014
La domanda del poeta
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Considerare la poesia un linguaggio raffinato e per pochi, è
un grave errore.
In realtà la poesia sta all’origine del linguaggio ed è una
costante domanda che il linguaggio stesso, impone a chi lo usa. I poeti sono
come i bambini ed avendo una maggiore sensibilità rispetto ai freddi adulti, si
pongono domande in continuazione cercando risposte dentro di se e “fuori di se”.
Il linguaggio comune, è un abbruttimento dello stesso, una
continua abbreviazione.
Una sorta di insieme di “acronimi
strutturati” che consentono lo sviluppo di una frase. Una frase meramente
fine a se stessa con l’unico scopo di lanciare un messaggio impulsivo, carnale,
strettamente connesso al misero servizio della comunicazione “necessaria”.
Un attrezzo di quel linguaggio politico e giornalistico della “La Société du spectacle” .
La poesia, dunque, sta all’origine di tutti i linguaggi. La
vita sulla terra e tutto quello che sta all’origine di essa, è poesia.
Ecco allora, questo significante muovere i passi in una
sorta di “Tetide” della parola dove, il muovere, significa scaturimento,
rinascita o meglio, perpetua rigenerazione.
Si può definire la domanda del poeta, come la “domanda che spiazza”.
Risultando apparentemente semplice, in realtà, richiede un
enorme sforzo nel rispondere oltre che a delle grandi conoscenze, proprio come
ci impegnerebbe la domanda di un bambino.
“mamma, è vero che ci sono bambini come me dall’altra parte
del mondo che muoiono di fame, di malattie, di guerra?”
“sì è vero”
“e perché?”
provate a dare una risposta a questa domanda apparentemente
semplice.
È qui dove si nasconde la complessità delle risposte che cercano
i bambini ed i poeti alle quali, i più, rispondo con frasi fatte di “acronimi strutturati”per l'appunto.
giordan
lunedì 3 febbraio 2014
i giorni dei Tarquini
non svolta questa stasi nel tempo
il fermo non stana nei borghi della guasta
le contingenti cause
sminare, adesso
le farse che
giostrano
con le funi del patibolo dove
un popolo attende inerme e
svogliato
la sua esecuzione
questo è
utopia certa
e ridono ridondanti
come sempre
quei sciacalli che
magari lo fossero
invece mangiano le carni altrui e scavano
per sbregare le
ossa ai vivi e ai morti e
s’offendono se invadi il territorio loro
come bestie dal cuore umano
allora non cambia niente perché niente si vuole cambiare e
chi grida al fermo sfacelo
raccoglie i resti delle accuse scagliate contro
giordan
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