sapiens sapiens
e potrei pensarti ovunque
poiché ovunque i miei passi solcano la terra
ricordando il bosso al bordo verde
ascolto
il tonfo del passo
nel vuoto abbandono del fango
sgrumano le foglie sotto e
stanano inverni fermi
di miti vermi assorti nel sonno
cani nervosi salgono i pendii
canne calde scrutano il cielo e
gli ardeidi attendono gli scuri tra i rami per la fuga
umani
lasciate posto e aria
nell'abbandono
il ritorno del sacro
è pulso e figlio del profano
Giordan