domenica 10 marzo 2013

Sapiens sapiens

sapiens sapiens

e potrei pensarti ovunque
poiché ovunque i miei passi solcano la terra

ricordando il bosso al bordo verde
ascolto
il tonfo del passo

nel vuoto abbandono del fango
sgrumano le foglie sotto e
stanano inverni fermi
di miti vermi assorti nel sonno

cani nervosi salgono i pendii
canne calde scrutano il cielo e
gli ardeidi attendono gli scuri tra i rami per la fuga

umani
lasciate posto e aria
nell'abbandono
il ritorno del sacro
è pulso e figlio del profano

Giordan