non è questa una poesia, ma piuttosto, una cadenza di paroleparole di un ordinario programma che
giorno dopo giorno
consuma i buoni intenti e omologa le masse.
supermercato
sintetico orgasmo
in scialacquo continuo
tra medi scaffali
cacao caffè the
all'essenza di timo
miope inchino
oriente beduino e
perciò
naturalmente qui
meschino
musica
occhi
corpi di sirene
intimi indumenti su mezze donne al polipropilene
cozze veline
a fin di bene
a spingi carrelli
rizzano il pene
locali discariche
mescolano in esse
offerte sacre e
profane
bistecche
bidoni
elettrodi e
bottiglioni
sfilate infinite di agenti e detergenti
teche di libri
guide all'arrosto
gomme rotonde e
da masticare
arachidi
pistacchi cavoli e
aracnidi
lampade a basso consumo
ad alto impatto ambientale
primizie degli orti cinesi
frutti del mitico kilometro zero
pane
vino e quando giuste le stagioni
lenticchie e marroni
marroni?
sì
marroni
lasciati al calpestio
di questo frenetico tacchettio
la corsa per la cassa o
la vita?
la vita già presa
prima
sul ripiano dei compressori
sessanta euro
in offerta
garantito
puro plutonio
guarnito all'amianto in gocce d'alluminio.
giordan